Quattro mesi dopo il sisma che in Abruzzo ha ucciso 308 persone, CNRmedia.com è andata con le sue telecamere tra le tende del Campo di Santa Rufina, il più vicino al luogo dell’epicentro del terremoto del 6 aprile scorso, per farsi raccontare le scosse di 120 giorni fa, ma soprattutto la vita di oggi dai bambini. Le telecamere hanno seguito i più piccoli abitanti della tendopoli, i cuccioli delle famiglie degli sfollati, entrando nei loro luoghi di gioco, ma anche di vita. Quello che ne emerge è un’indubbia capacità di adattamento: una semplicità di approccio, anche nel disagio, che nei fatti si trasforma in un infantile fatalismo. Ci sono i buoni pasto, la fila, i bagni in comune, i nuclei famigliari che si dividono i centimetri delle tende. C’è l’avventura di un presente vissuto senza un senso di precarietà.  Il qui e ora è guardato senza prospettiva: ieri c’era la “scuola di mattoni”, oggi è una tenda, domani forse un container.