E preoccupante il quadro che emerge dal rapporto annuale della Banca d?Italia sull?economia della Sardegna e conferma quanto lamentato da piu parti: e profonda e generalizzata la crisi economica in cui versa l?isola. Aumenta la disoccupazione e il precariato e sempre piu diffuso. Stentano a riprendersi le produzioni industriali e agropastorali, si aggrava soprattutto la situazione degli allevamenti del comparto ovicaprino. Calano i turisti e le vendite di quasi tutti i beni tranne gli alimentari. Insomma si produce poco e si spende meno perche o manca il lavoro o la pressione fiscale e tale da obbligare a stringere la cinghia. La Sardegna spende la meta della media nazionale e circa un terzo della media dell?Unione Europea in ricerca e sviluppo e questo non aiuta la gia scarsa competitivita dell?economia sarda. Operai e allevatori, operatori del turismo e del commercio, mondo della scuola e della cultura insieme ai sindacati sono da tempo in agitazione per protestare contro i tagli imposti dalla legge Tremonti, non ultimi quelli sui fondi FAS, e per chiedere delle politiche che rispondano in modo concreto ai problemi reali dell?isola. Dati alla mano il Governo regionale non ha saputo mettere in campo dei seri piani di sviluppo in grado di invertire la tendenza negativa di questi ultimi anni.