"A un certo livello io scrivo di lupi mannari, ma in realta sto parlando degli esseri umani". Possiamo partire da questa affermazione dello scrittore inglese di origine indiana Glen Duncan per entrare nel mondo, esplicito e profondo, del suo romanzo "L’ultimo lupo mannaro", che esce in Italia per i tipi di Isbn edizioni. Perche, nonostante il titolo che evoca suggestioni alla "Twilight", si tratta di un romanzo complesso e filosofico, attento, come sempre accade nelle opere di Duncan, alle ambiguita morali."Bene e male - ci ha spiegato lo scrittore - sono molto difficili da distinguere, tutte le religioni e le filosofie hanno sempre cercato di trovare delle distinzioni chiare, o magiche. I credo che non esistano solo il bianco o il nero, ma si proceda per una serie di approssimazioni. Il protagonista del romanzo riflette i conflitti che ci sono in ognuno di noi, ma in maniera decisamente esagerata: io mi occupo dell'animale umano, in tutti i suoi aspetti". Nella vicenda di Jacob Marlowe, un nome che e gia un programma letterario, si intrecciano l'animalesco e l'umano, sullo sfondo di una caccia che lo vede nel ruolo di vittima predestinata, ma che riservera ai lettori delle sorprese."Quello che caratterizza Jacob - ha aggiunto Duncan - e il conflitto tra il modo in cui lui descrive se stesso e i suoi comportamenti. Si descrive infatti come qualcuno che ha abbandonato completamente qualsiasi traccia di umanita, ma osservando i suoi comportamenti, invece, ci si accorge che, nonostante la sua natura animalesca, in lui ci sono tutti i livelli di emotivita che caratterizzano gli umani". Glen Duncan racconta dell'impegno che gli e stato necessario per passare da una scrittura fatta soprattutto di linguaggio a una che necessita anche di una trama complessa, e ragiona sul rapporto tra i generi romanzeschi. "Non e realmente un romanzo di genere - ha concluso lo scrittore - ma e un romanzo che, a un certo livello, indaga anche sul rapporto tra i diversi tipi di fiction. I...